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Da sempre fedele alle sue tematiche espressive che lo videro protagonista della scena teatrale dei primi anni '80 con la Gaia Scienza, Giorgio Barberio Corsetti ha proseguito le sue linee di ricerca in modo serio e coerente: è oggi il regista, e produttore con la Compagnia Fattore K, di Gospodin, in scena al Teatro Rossini di Pesaro da venerdì 21 a domenica 23 novembre.

La scrittura dei suoi spettacoli lo vede occuparsi, oltre che della regia, anche della scenografia, drammaturgia e rielaborazione dei testi ed è spesso chiamato all'estero per importanti regie d'opera. Sua anche una regia al Rof nel 2009.

Gospodin è un anti-eroe, graffiante, acuto e ironico, interpretato da Claudio Santamaria, sul palco insieme a Valentina Picello, reduce dal recente Premio Duse Social, e Marcello Prayer, personaggi e voci narranti di un testo, un'amara allegoria del mondo moderno, dell’esordiente autore tedesco Philipp Löhle, associato del Maxim Gorki Theater a Berlino che esplora le contraddizioni della nostra società votata al consumo con i suoi testi dal carattere acido e surreale, di grande efficacia drammatica.

Dopo aver vissuto personalmente e da spettatrice gli anni di quella rivoluzione teatrale che segnò per sempre la scena italiana, dai Magazzini Criminali di Federico Tiezzi, a Falso Movimento di Mario Martone, fino a quella Gaia Scienza formata da Corsetti, Alessandra Vanzi e Marco Solari, è davvero un'emozione avere l'occasione di intervistare proprio Giorgio Barberio Corsetti e le immagini di quei memorabili spettacoli ritornano come flash, in un fascino senza tempo.

Corsetti ci rivela che la scoperta di questo giovane, ma talentuoso autore è avvenuta tramite Stephane Braunchweig, del teatro La Colline di Parigi, che è specializzato in drammaturgia contemporanea.

Un testo di denuncia per risvegliare le coscienze asservite al potere?

L'autore è un tipo davvero singolare, è un testo che mi ricorda il primo Brecht, ma nel gioco di paradossi mi viene in mente il mio grande amore: Kafka. Gospodin ha una sua poesia fatta da una miscela di affermazioni ideologiche e dogmatiche. Ridiamo di lui, ma è un po' come ridere di noi. Non c'è un posto al mondo per i tipi come Gospodin, o forse si, quello dove finisce alla fine dello spettacolo, in un apologo amaro e divertito, in prigione."

Il rifiuto del mondo di Gospodin  ha qualcosa a che fare con il rifiuto del teatro e la sua decostruzione del giovane GBCorsetti degli indimenticabili "Cuori strappati" o "Prologo a Diario segreto contraffatto"?

(Sorride) "Sicuramente c'è un rifiuto della convenzione, così come allora non sopportavo le convenzioni teatrali che mi sembravano asfittiche e soffocanti. Gospodin  rifiuta in blocco tutto: è al tempo stesso commovente, ridicolo e insopportabile, un personaggio che non può non rimaner simpatico."

Lei ha una grande esperienza di lavoro anche all'estero: è più facile lavorare in Francia piuttosto che in Italia?

"Certo, c'è più attenzione in Francia, mi commissionano spesso i lavori. Qui cambia il tipo di sfida, in Italia ci sono sempre meno risorse e molti teatri sono condizionati dalla politica.  Ma lotto con la mia compagnia, Fattore K, per promuovere giovani artisti, (6 spettacoli di giovani registi prodotti quest'anno) per trovare alleanze e complicità che esistono e continuano a difendere il teatro. Mi diverto moltissimo a cercare nuovi progetti, li inventiamo, li pensiamo, li produciamo, e mi sembra meraviglioso poterli promuovere anche nel nostro paese. "

Rivedremo Corsetti in scena?

"Attualmente ho una mia pièce che faccio con un contrabbassista, Gianfranco Tedeschi, con testi che ho scritto io, poemi che devono essere detti più che letti e che sono diventati uno spettacolo che si chiama Commedia."

Con Gospodin torna anche Oltre la Scena, un ciclo di appuntamenti in cui le compagnie incontrano il pubblico mettendosi a disposizione per domande e curiosità, che in quest’occasione ha luogo sabato 22 novembre alle ore 18 presso la Sala della Repubblica e dovrebbe vedere anche Corsetti protagonista insieme ai suoi attori.

 

 Info: Teatro Rossini 0721 387620/1

Giorgio Barberio Corsetti

fedele al suo stile originale e innovativo che dagli anni 80 lo vede protagonista della scena italiana ed europea

 

Roberta Biagiarelli in "Figlie d'Epoca"

nel centenario delle celebrazioni della Grande Guerra, uno spettacolo sulla pace e sulle donne...

da Il Messaggero del 28 novembre 2014

 

Non è solo la ricorrenza della giornata contro la violenza sulle donne (25 novembre) a motivare Roberta Biagiarelli per realizzare lo spettacolo "Figlie dell'Epoca" (in programma questa sera alle ore 21.15 Sala Verdi del Teatro della Fortuna), ma anche e soprattutto il suo percorso di donna, attrice e portavoce di azioni concrete con i progetti iniziati nei confronti della Bosnia-Herzegovina, ed in particolare delle sue donne. Dopo aver realizzato il suo celebre monologo A come Srebrenica, sul conflitto bosniaco, la Biagiarelli indaga sulla prima Guerra Mondiale attraverso un episodio poco ricordato e conosciuto: il 28 Aprile 1915, per la prima volta nella storia,  1135 donne, provenienti da 12 paesi d’Europa e d’America si riuniscono in Olanda, all’Aja, in un Congresso Internazionale, per opporsi alla guerra in corso.  Da qui inizia il suo percorso di approfondimento con uno sguardo privilegiato, quello delle donne e il filo che lega quelle di allora con quelle di oggi.

Roberta, come hai scelto i personaggi da raccontare in questo spettacolo?

"Sulla base di un lungo percorso di studio: sono donne che mi assomigliano, dove mi ritrovo, con cui ho forti affinità anche se sono passati 100 anni. Sono donne fuori dagli stereotipi,  protagoniste, non vittime, donne coraggiose. A partire da Rosa Genoni, una stilista di umili origini, l'unica italiana presente in quel convegno, per arrivare alla crocerossina, Margherita Parodi Kaiser Orlando unica donna sepolta a Redipuglia tra i caduti della prima guerra mondiale che è arrabbiatissima di essere lì! E' anche uno spettacolo autobiografico: mi metto a confronto con quelle donne e tento la strada di un dialogo, una rappresentazione, una memoria; mi metto dentro le loro storie, aggiungo le mie di questi anni di Bosnia, di artista, di donna e traccio una linea immaginaria tra loro e me. Divento un ponte tra le donne di ieri e le donne di oggi."

Mi sembra di capire che ritieni le donne di 100 anni molto più coraggiose di quelle di oggi?

"Non è solo un fatto di coraggio, oggi si rischia di chiudere le donne dentro un recinto, per tutelarle, senza considerare che così si ghettizzano ancora di più. Le suffragette o la Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà, la prima organizzazione internazionale presente in tutti i continenti, erano molto più emancipate di noi oggi,  sembra paradossale, ma è così, furono loro a fondare le basi del femminismo. E' un problema culturale che riguarda tutti, non solo le donne, è la decadenza della nostra Società e soprattutto in Italia, se pensiamo che abbiamo ottenuto solo nel '48 il diritto al voto, rispetto agli altri paesi europei."

Nello spettacolo la Biagiarelli crea un cosmo popolato da donne con biografie esemplari dentro al flusso della Storia: "insieme alla Genoni, un’australiana eccentrica che guida un’autoambulanza da 16 posti, un’inglese che mi porta dritta sull’altopiano di Asiago,  un’altra italiana, che al congresso non poté andare e scrisse una lettera esemplare che gettò le basi per la futura Unione Europea e  un’americana simbolo del femminismo mondiale."

 

L'incasso sarà devoluto al Centro Antiviolenza provinciale. info: Teatro della Fortuna 0721.800750.

TEATRO DELLA FORTUNA - FANO 

6 e 7 dicembre 2014

 

SINFONIA D'AUTUNNO

 

Gabriele Lavia e Anna Maria Guarnieri insieme per il capolavoro Ingmar Bergman Sinfonia d’autunno. Dramma psicologico e familiare, nato per il teatro e poi diventato film nel 1978, lo spettacolo è un intenso e lucido ritratto del rapporto conflittuale tra una madre e una figlia, una guerriglia sentimentale di rancori e incomprensioni represse e in grado di toccare emozioni e sensazioni profonde. Gabriele Lavia, grande conoscitore di Bergman (ha già messo in scena Dopo la prova e Scene da un matrimonio), lo rimodella sulla presenza di una straordinaria e inimitabile protagonista della scena italiana, Anna Maria Guarnieri.

 

La storia

Eva vive col marito Viktor in un villaggio tra i fiordi. Donna molto sensibile e piena di fede, ha perduto il suo bambino prima che compisse quattro anni e da due si prende cura della sorella disabile Helena, che la madre aveva precedentemente messo in una casa di cura. Eva ha invitato a trascorrere una vacanza a casa sua la madre Charlotte, una famosa pianista che ha dovuto cessare l’attività a causa di un fastidioso mal di schiena…

 

Note di regia

“Essere esclusi, un sentimento che Bergman doveva conoscere molto bene. Un sentimento comune ai “teatranti”, a quegli strani esseri umani che “si espongono”, che “sono” sul palcoscenico. Hanno una sola possibilità d’essere: “esporsi”. Non riescono a essere Padri o Madri. Mariti o Mogli. Sono condannati a quella che Bergman chiama la “Solitudine Assoluta”, che forse è la maledizione comune della nostra epoca. L’epoca del Nichilismo compiuto.” Gabriele Lavia - 

FANO - TEATRO DELLA FORTUNA

sinfonia d'autunno

 

ANNA MARIA GUARNIERI IN SCENA A FANO in SINFONIA D'AUTUNNO

L'ENFANT TERRIBLE DEL TEATRO ITALIANO

 

da il Messaggero del 4 dicembre 2014

 

I rapporti conflittuali tra una madre e una figlia al centro di Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman, con la regia di Gabriele Lavia, in prova in questi giorni  e in scena al Teatro della Fortuna sabato 6 e domenica 7 dicembre. Sul palco spicca la presenza di una grande attrice come Anna Maria Guarnieri: ai suoi tempi enfant terrible del teatro italiano che interpreta il ruolo della protagonista, Charlotte, quella mamma che l'arte rubò alla famiglia, trascinandola in un vortice di concerti e di ricerca della sua affermazione. Anna Maria Guarnieri, classe 1934, dimostra una grinta ed una verve fuori dal comune: qualcuno la ricorderà per molti degli sceneggiati televisivi della tv in bianco e nero, che le costarono l'espulsione dalla scuola del Piccolo di Milano.  L'attrice è in prova in questi giorni al Teatro della Fortuna per il riallestimento dello spettacolo che ha debuttato a Solomeo.

La Guarnieri è davvero una "ragazzaccia", lo è stata e lo è ancora: leggendo la sua storia scopro che fu espulsa dalla scuola del Piccolo perché indisciplinata: "Avevo 17 anni: sono stata definita indisciplinata per una cattiveria di Paolo Grassi: avevo fatto un provino per la televisione ed era proibito. Sa come è, a quei tempi io ero sarcastica, allegra, indisciplinata perché troppo spiritosa di carattere, ma loro erano fin troppo seri..."

Quanto c'è nel personaggio di Charlotte di Anna Maria Guarnieri?

Tutto e nulla: è il nostro mestiere che ci rende così. Io non sono mai cresciuta, è come se non fossi mai nata: il teatro ti f a vivere una realtà strana e non capisci mai se hai 100 anni o 25, vivi in un altro mondo. Si diventa vecchi, ma non si invecchia, lo noto anche in me stessa. Non mi sento assolutamente tutti gli anni che ho, eppure dovrei comportarmi come una signora...ma io...non sono una signora, come diceva la Bertè! Poi non è vero che per l'arte ci si priva di tutto, sono scelte: anche le casalinghe possono decidere di non avere figli. In teatro magari non si cresce, ma non è detto che sia una cattiva cosa! Ho dovuto inventarmi questo rapporto, non ho figli e con mia madre non ho avuto un rapporto conflittuale. In fondo recitare è sempre far finta di essere qualcun'altro no?"

Che cosa è la "solitudine assoluta" per lei?

"Oh i maschi sono sempre così drammatici: i guru del teatro, come Ronconi e Brook, vivono in una bolla artistica che li separa da tutto, ascetici. Strehler era diverso, era un genio e sapeva anche vivere, e anche Lavia devo dire. E' sicuramente diverso quando lavori con registi con cui non sei cresciuto come Peter Brook, mentre con Ronconi o Lavia ci conosciamo da tanto tempo. All'inizio è stato un po' complicato, voleva da me qualcosa di diverso da me. E' stato delizioso lavorare con lui, anche se a volte mi diceva: non fare la Guarnieri!"

E come vede i rapporti generazionali oggi?

"Trovo che non ci siano rapporti: ovvero o non ci sono o sono belli, intelligenti e maturi. I papà sono cambiati, portano i loro bimbi negli zainetti...aspetti, solo i figli maschi...beh, allora ancora oggi noi femminucce siamo discriminate!"

 

Info: Teatro della Fortuna 0721.800750

Sono un titolo. Fai doppio clic.

Venerdì 12 dicembre

TEATRO ROSSINI - Pesaro

Giovedì 11 dicembre

TEATRO BATTELLI - Macerata Feltria

Aterballetto di scena al Teatro Rossini di Pesaro, venerdì  alle 21, con il dittico: Don Q. Don Quixote de la Mancha e Rossini Cards, con le coreografie, rispettivamente, di Eugenio Scigliano e Mauro Bigonzetti.

Non poteva non essere rappresentato a Pesaro il lavoro di uno degli storici coreografi di Aterballetto: Mauro Bigonzetti, che propone un omaggio a Rossini carico di sentimento, lirismo e tanta ironia, danzando su brani anche poco conosciuti del compositore pesarese, eseguiti al pianoforte, per un'unione perfetta tra musica e danza, in un arcobaleno di sensazioni.

Dall'altra parte, il giovane e talentuoso Eugenio Scigliano presenta un Don Quixote danzato su musica classica spagnola e di Kimmo Pohjonen, che incarna l'essenza dell'essere artista, rivendicando il potere della sensibilità e la sua missione di "tener desto, nonostante tutto il senso di meraviglia nel mondo". Nè astratta nè narrativa, la coreografia esprime il paragone tra l'eroe di Cervantes e l'artista contemporaneo, che combatte contro tutto e tutti per  inseguire i propri ideali: "Essere artista ha sempre significato possedere ragione e sogni" (T.Mann).

La presenza di una delle realtà più importanti e significative della danza italiana ha permesso anche un workshop con i migliori allievi delle scuole pesaresi, diretto da Arturo Cannistrà.

Al termine dello spettacolo di venerdì sera il pubblico sarà invitato a rimanere in sala per un breve incontro, che seguirà anche gli altri 3 appuntamenti in programma al Rossini, dal titolo "Stop! Visioni intorno alla danza", per approfondire le emozioni o i dubbi di quanto visto in scena insieme alla giornalista Silvia Poletti. 

 

Per informazioni e biglietti (da 7,50 a 27 euro): biglietteria del Teatro Rossini 0721 387621, AMAT 071 2072439. Inizio spettacolo ore 21.

 

La Cenerentola in programma al Battelli di Macerata Feltria è uno spettacolo che miscela danza e teatro d'immagine nella messinscena nata dall'incontro della compagnia teatrale Factory Compagnia Transadriatica di Tonio De Nitto, con quella di danza Elektra di Annamaria De Filippi. Questa sinergia offre alle sorellastre e a Cenerentola due registri coreografici assolutamente diversi (uno nervoso e sguaiato, l'altro tenero e armonioso), comunicando al pubblico, in modo assolutamente limpido, la loro differenza. La matrigna espressionista di Fabio Tinella  manipola come marionette le proprie figlie, utilizzando un gramelot pasticciato di divertente fattura, mentre il principe, che di azzurro non ha proprio niente, assomiglia a un povero travet impacciato e titubante.

Una Cenerentola diversa dal solito, che non ha bisogno di parole, che restituisce in modo divertito e divertente, un classico dell'infanzia, adattandolo a un pubblico dell'oggi in cui possono ritrovarsi anche i genitori e perché no, i nonni. 

In scena, un gruppo di giovani e bravi interpreti: Barbara Della Giorgia, Chiara De Pascalis, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Fabio Tinella.

Nel foyer del Teatro Battelli, dalle ore 20.15, Confartigianato - Gruppo Enogastronomico attendono il pubblico per la degustazione di prodotti tipici del territorio e per ammirare straordinari manufatti della nostra provincia.

 

Info: cell. 366 6305500 reteteatripu@amat.marche.it

Un nuovo contenitore a Fano che racchiude due opere e  tre concerti sinfonici frutto della collaborazione con l’Orchestra Sinfonica Rossini.ì, in programma da gennaio a maggio.

Ma non solo: l’offerta musicale 2015 della Fondazione Teatro della Fortuna continua con altre proposte e collaborazioni come il ritorno in Teatro del Fano Jazz con tre appuntamenti, il 3 gennaio con un concerto del “Marco Pacassoni Quartet”; il 20 marzo con gli amatissimi Petra Magoni e Ferruccio Spinetti e il 30 aprile con un concerto organizzato in occasione dell’International Jazz Day.

Si inaugura il 1 gennaio, alle ore 17, con il CONCERTO DI CAPODANNO dedicato alla memoria del grande musicista pesarese da poco scomparso, Riz Ortolani, del quale si eseguiranno le celebri colonne sonore e un Trittico rossiniano in prima esecuzione mondiale.

cui seguiranno:

- 22 e 24 gennaio (ore 20.30) va in scena MADAMA BUTTERFLY di Puccini con la regia di Pier Luigi Pizzi, la grande Svetla Vassileva nel ruolo di Cio-Cio-San e sul podio il giovane M° Francesco Ivan Ciampa (che fu a Fano per Rigoletto lo scorso anno) che dirige l’Orchestra Rossini e il Coro ventidio Basso.

- 5 febbraio (ORE 21.00) un ritorno sempre gradito. Il violinista e direttore Massimo Quarta dirige l’Orchestra Rossini in un programma beethoviano: il Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 61 e la celeberrima Sinfonia n. 5 in do minore op. 67.

- 12 e il 14 marzo (ore 20.30) con L’ELISIR D’AMORE di Donizetti. La regia è affidata a Saverio Marconi e il ruolo di Nemorino ad Antonio Poli, giovane talento già conosciuto e apprezzato nei più importanti teatri del mondo. La bacchetta è nelle mani di Francesco Lanzillotta, altro giovane di grandissimo talento che dirigerà la FORM Orchestra Filarmonica Regionale e il Coro del Teatro della Fortuna “M. Agostini”.

Chiude la programmazione  lirico sinfonica un capolavoro della musica classica occidentale. Il 14 maggio (ore 21.00) l’Orchestra Sinfonica Rossini e il Coro del Teatro della Fortuna “M. Agostini” diretti dal M° Daniele Agiman, saranno i protagonisti della Nona Sinfonia di Beethoven.

 

INFO: Botteghino Teatro della Fortuna 0721.800750

 

Abbonamenti: in vendita dal 13 al 16 dicembre 2014.

Biglietti: in vendita dal 17 dicembre 2014.

 

ABBONAMENTO a 2 opere, prima serata, (Madama Butterfly, L’elisir d’amore) e 3 concerti (Capodanno, Massimo Quarta, Daniele Agiman)

UOMO E GALANTUOMO

IN SCENA

AL TEATRO DELLA FORTUNA DI FANO

 

Sabato 20 e domenica 21 dicembre, l'ultimo spettacolo del 2014 nell’ambito di FanoTeatro al Teatro della Fortuna è un omaggio al grande Eduardo, a trent'anni dalla sua scomparsa: Uomo e Galantuomo, nell'allestimento diretto da Alessandro D’Alatri con un cast definito "in stato di grazia" che vede Gianfelice Imparato, “irresistibile nel ruolo di capocomico”, Giovanni Esposito, “sua strepitosa spalla”, Valerio Santoro, anche produttore dello spettacolo, e Antonia Truppo.

Uomo e Galantuomo fa parte de La Cantata dei giorni pari, ovvero le commedie scritte da Eduardo nei giorni "fortunati", a differenza di quelli "dispari" ove, come dicono i napoletani "va tutto storto". Trattasi quindi di una commedia molto divertente, una "farsa" che contiene pienamente la pregevole architettura drammaturgica eduardiana, scritta nel 1922 per il "fratellastro" Vincenzo Scarpetta.

Come sempre De Filippo è un Maestro nel saper miscelare l'irresistibile comicità alle contraddizioni tra l’apparire e l’essere della borghesia contro il dramma proletario di chi ogni giorno affronta la sopravvivenza. Falso perbenismo contro tragedia. Onore da salvare contro fame. E in tutto questo dov’è l’uomo e dove il galantuomo?

Nello splendido gioco del teatro nel teatro, la trama racconta l'allestimento di una commedia da parte di una scalcagnata compagnia, in una località turistica balneare. Si tratta dell'opera a forti tinte Malanova (cattiva notizia) di Libero Bovio, che gli sgangherati attori massacrano per la loro incompetenza ma che evidentemente lo stesso Eduardo non doveva stimare molto se la trasforma in una farsa, come testimoniano le risa degli ospiti dell'albergo che sopraggiunti si trovano ad assistere alla prova. Sullo stesso palcoscenico della vita saranno più attori i benestanti, i cui sforzi mirano ad interpretare ruoli d’apparenza, che i veri commedianti protesi, senza alcuna esigenza interpretativa, soltanto a sopravvivere al quotidiano. Lo spettacolo, coprodotto da La Pirandelliana e L’Incredibile, ha vinto il Premio “Miglior Spettacolo” del Festival di Borgio Verezzi 2013.

 

Con Porto a Teatro Mamma e Papà mentre i genitori sono in sala ad assistere allo spettacolo, i loro bambini  (6-11 anni) potranno partecipare a laboratori ludico creativi Prenotazioni info 0721.827092). Per i biglietti Teatro della Fortuna 0721.800750

 

A RIZ ORTOLANI è dedicato il concerto di Capodanno, nel pomeriggio al Teatro della Fortuna di Fano e alle 21 al Teatro Rossini di Pesaro

 

 

Doppia iniziativa dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini, presentata da  Daniele Vimini, Vicesindaco e Assessore alla Bellezza, Saul Salucci, presidente dell’OSR assieme a Noris Borgogelli e Bruno Maronna rispettivamente direttore artistico e direttore generale dell’OSR:

 il Concerto di Capodanno e il Cina Tour. 

 

Presentata nella Sala del Consiglio del Comune di Pesaro una doppia iniziativa dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini. Daniele Vimini, Vicesindaco e Assessore alla Bellezza, Saul Salucci, presidente dell’OSR assieme a Noris Borgogelli e Bruno Maronna rispettivamente direttore artistico e direttore generale dell’OSR, hanno presentato nei dettagli il Concerto di Capodanno e il Cina Tour. L’orchestra per questo straordinario periodo ha allestito due organici per affrontare questi importanti eventi che in alcuni periodi si sovrapponevano. La Rossini quindi è raddoppiata anche grazie all’inserimento di alcuni allievi del conservatorio e di strumentisti aggiunti professionisti del centro Italia.

Il tradizionale Concerto di Capodanno del Teatro Rossini (nel pomeriggio esecuzione a Fano al Teatro della Fortuna), sarà interamente dedicato a Riz Ortolani. Il musicista pesarese è sicuramente uno dei più grandi compositori di musica da film di tutti i tempi; la propria capacità inventiva di melodie dalla bellezza assoluta unita al suo contrappunto prezioso e ardito gli hanno permesso di spaziare su qualsiasi genere di film e rendono immortali le sue composizioni, basti pensare ad esempio a More, Fratello sole e Sorella luna, o ancora a I giorni dell’ira di cui alcune parti sono state riprese ancora oggi dallo straordinario Quentin Tarantino (Kill Bill e Django Unchained). Compositore a tutto tondo, ha scritto tra gli altri il Trittico Rossiniano op. 373 tre brani di Gioachino Rossini (Péchés de vieillesse): Petite valse “L’huile de ricin”; Un petit train de plaisir; Un réveil en sursaut. La produzione Concerti di Capodanno ne proporrà la prima esecuzione integrale. Il concerto inaugurerà anche Sinfonica 3.0, stagione concertistica dell’OSR organizzata assieme al Comune di Pesaro e con il sostegno di Xanitalia, di Amplifon e per questo primo appuntamento da FIAM e appunto dalla Fodazione Ortolani.

 

IN CINA CON L'ORCHESTRA! 

Dal 22 dicembre al 4 gennaio, l’OSR sarà impegnata nel suo primo Tour Cinese. Verranno toccate le città più importanti del paese: Shenzen, Guangzhou, Nanjing, GuangZhou, Shangai, Beijing (Pechino), Shandong. Di particolare rilievo la scelta di avere la Rossini come orchestra per festeggiare il nuovo anno a Pechino con una doppia esecuzione alla Beijing Concert Hall.

Dirigerà Nicola Giuliani, direttore d’orchestra salentino e saranno presentati programmi con le tipiche musiche di questo periodo di festa e ovviamente Rossini, di cui l’OSR si fa ambasciatrice nel mondo. E’ un’importante riconoscimento per l’OSR essere stati scelti per fare un tour nel paese al momento più dinamico ed in ascesa.

sabato 3 gennaio - CIN CI LA'  al Comunale di CAGLI

 

Torna l'Operetta al Comunale di Cagli: grande ritorno della Compagnia Italiana dell’Operetta che debutta questa sera a Cagli Prima A Teatro con lo spettacolo “Cin Ci Là”, musica di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, Librettista Carlo Lombardo.

Per "Cin ci là" il confine fra operetta e commedia musicale è molto labile e quest'opera conferma questa tesi proponendo un genere dove canto, recitazione e balletto si alternano felicemente. Tra gli interpreti principali troviamo  Matteo Micheli, giovane attore comico nipote del celebre Maurizio, che si è formato come attore con il Maestro Orazio Costa Giovangigli; ha lavorato con Gianrico Tedeschi, Gabriele Lavia, Monica Guerritore e nel 2008 con la Fondazione Arena di Verona per il ruolo di La Gaffe ne "Il Paese Dei Campanelli". La protagonista di "Cin Ci là" sarà la giovanissima Silvia Santoro, che è diventata l’emergente vedette della Compagnia Italiana dell’Operetta dopo gli studi con la soprano Marilù Brunetti.

La regia di “Cin Ci Là” è affidata all’esperto Marco Prosperini, che in televisione ha interpretato vari ruoli nelle più importanti fiction, da "La Squadra" a "Distretto di Polizia", "Un medico in famiglia", mentre in teatro ha lavorato con i più importanti registi, da Missiroli a Scaparro, a Squarzina.

 

Prenotazioni cagliteatriemusei@virgilio.it - Tel. 329.1663410 oppure telefono 0721. 781341

sabato 3 gennaio

LO CHIACCIANOCI - TEATRO ROSSINI

 

Ritorna la danza questa sera (ore 21) al Teatro Rossini con il Royal Ballet of Moscow, diretto da Anatoly Emelyanov, che interpreta Lo schiaccianoci, uno dei capolavori del balletto dell’Ottocento, una fiaba fata di dolciumi, soldatini, fiocchi di neve e fiori che danzano, topi cattivi, principe azzurro e fatina, tratta ad un racconto di E.T.A. Hoffman sulla splendida musica di Pëtr Il´ič Čajkovskij e coreografie di Lev Ivanov e Marius Petipa adattate da Anatoly Emelyanov.

Lo Schiaccianoci è uno spettacolo che mette d’accordo grandi e piccini nel quale amore, sogno e fantasia si intrecciano per dare vita a uno dei balletti più affascinanti della storia della danza classica. Ultima opera di Marius Petipa, il coreografo dei Teatri Imperiali Russi della fine del diciannovesimo secolo, il balletto fu creato ispirandosi al racconto di Hoffmann Schiaccianoci e il Re dei Topi, adattato per l’infanzia e trasformato in balletto conservando le atmosfere oniriche della favola. La partitura sonora di Čajkovskij ha costituito lo sfondo della coreografia di Lev Ivanov, successore di Petipa, presentata per la prima volta nel dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di Pietroburgo. I balli di bimbi, le deliziose caratterizzazioni delle bambole meccaniche, la battaglia per i giocattoli tra i topi e i soldati, rendono incantevole quest'opera, insieme alla splendida étoile Julia Golitcina, già solista del Eifman Ballet.  Scene e  costumi  di Valentin Fedorov.

 

Per informazioni e biglietteria: Teatro Rossini 0721 387620/21

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